Creative Commons, la condivisione del sapere

Ecco cosa ho imparato da Claude.
Come fare a inserire il logo cc (Creative Commons) sul proprio blog (ad esempio sulla colonna di destra o in fondo alla pagina per i template che lo permettono, come il mio, Twenty Eleven).
Vi rimando direttamente alla spiegazione di Claude.
In pratica bisogna andare su http://creativecommons.org/choose/, riempire il modulo in base alla licenza che vogliamo (infatti anche in Creative Commons sono possibili diverse opzioni), e copiare il codice generato nella casella in basso a destra.
Poi si va nel nostro blog, in widgets, si aggiunge un widget di testo alla barra laterale o a pié di pagina per i template di WordPress che lo permettono, ci si incolla il codice copiato dalla pagina di Creative Commons e si salva il tutto.
Se non volete che la licenza sia in italiano ma la preferite in inglese, quando siete sulla pagina di Creative Commons avete la possibilità di scegliere la lingua (in calce alla pagina, sotto il dialogo interattivo, c’è una sezione intitolata “Questa pagina è disponibile nelle seguenti lingue” e lì si può scegliere la lingua).

Grazie a questo, ho anche scoperto che in molti template di WordPress, il permalink dei commenti è nascosto nella data e ora del commento, come spiega Claude qui.

Per approfondire il discorso sulle varie licenze Creative Commons, vi consiglio questa spiegazione molto chiara:

Come vedete, in questo post sono riuscita a embeddare una presentazione che ho trovato su SlideShare. Quindi se volete incorporare in un vostro post una presentazione, potete prima caricarla su slideshare e poi utilizzare il codice di embedding per inserirla nel vostro blog. Ooopps, dimenticavo che Andreas le slide non le fa, e che io sono abbastanza allergica ;-).

6 thoughts on “Creative Commons, la condivisione del sapere

  1. Luisella, tanto di cappello! Quello che riesci a fare, per me, è ancora un’impresa improba…non sempre riesco nemmeno a decodificare il vostro linguaggio. Stasera, ho inserito il mio primo video nel blog: cose mai fatte, per cui ho provato la soddisfazione del principiante…Pensare che fino a poco tempo fa, tutto questo era geroglifico, mi incoraggia a proseguire, insieme, ovviamente, ai validi obiettivi che il cMOOC si prefigge..

    • Grazie! Sono felicissima di visitare regolarmente il tuo blog e di vederlo crescere, sempre denso di significati! Stasera mi guardo il video sul senza zaino!

  2. L’ho messa a tutti i miei disegni sul blog, anche se ho scoperto che ormai girano (specialmente “Folla”) liberamente per la rete. Penso che sia inevitabile e incontrollabile.

    • I tuoi disegni sono davvero molto belli… sì, mi sa che è inevitabile che girino per la rete ed è anche bello che lo facciano. Certo se girassero con il tuo nome sarebbe meglio… Ma sono disegni che tu hai (anche) fisicamente da qualche parte? Li hai mai esposti e/o venduti e/o ceduti a qualche titolo?

  3. Con bestiale ritardo: Daniele, chi riutilizza i tuoi disegni deve rispettare gli “alcuni diritti riservati” delle tue licenze CC, perché quelli sono protetti dalla legge sul diritto d’autore. Vedi Belgian Court upholds Creative Commons licence, 3 novembre, 2010.

    Cioè mica ti sto suggerendo di far causa a tutti quelli che riprendono le tue opere come fossero nel pubblico dominio. Costa troppo. Ma vedi anche un caso dove le cose si sono risolte senza processo: Creative Commons-Happy End, 28 novembre 2006: in questo caso, il quotidiano gratuito “Heute” aveva ripreso un testo del blog Züri-Berlin pubblicato con licenza BY-NC-SA, citandone l’autrice. Però siccome Heute, anche se è gratuito, è un’operazione commerciale, avrebbero dovuto chiedere il permesso per via di NC. Dopo aver nicchiato per qualche tempo, quelli di Heute hanno accettato di pagare l’autrice come avrebbero fatto se le avessero commissionato l’articolo.

    Quindi se tu spieghi gentilmente a coloro che stanno riutilizzando le tue opere cosa significa la licenza, magari menzionando quei casi sopra a titolo di esempio, c’è una buona probabilità perché correggano. Di solito la gente che viola le licenze CC non lo fa per disonestà, ma perché non le legge veramente – come non legge le condizioni di utilizzo dei software o dei servizi web.

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