Prova inserimento video da Vimeo

Video

Primo Maggio a Villa Toscanelli

In realtà volevo provare uno degli shortcode spiegati , però mi sono resa conto che non ce n’è bisogno, basta incollare l’url del video per poterlo incorporare in un post. Solo se si vuole giocare con le dimensioni del video, è necessario utilizzare uno shortcode, ad esempio così:

In questo caso ho dato come misure 500×280 come nell’esempio presente sulla pagina di help di WordPress che vi ho linkato sopra.

Perché ho scelto questo video? Prima di tutto perché penso da sempre che la scuola e la collettività dovrebbero valorizzare quegli apprendimenti e quelle materie che troppo spesso vengono considerate di serie B (arte, musica ecc.) che invece sono importantissime per lo sviluppo della nostra persona. E poi perché l’immagine dell’orchestra mi fa pensare a un testo di Pennac che mi è sempre sembrato bellissimo:
Ogni studente suona il suo strumento, non c’è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l’armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un’orchestra che suona la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all’insieme. Siccome il piacere dell’armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica.
Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini.

Diario di Scuola, Daniel Pennac, Feltrinelli

Oppure, in lingua originale:
Une bonne classe, c’est un orchestre qui travaille la même symphonie. Et si vous avez hérité du petit triangle qui ne sait faire que ding ding ou de la guimbarde qui ne fait que bloïng bloïng, le tout est qu’ils le fassent au bon moment, le mieux possible, qu’ils deviennent un excellent triangle, une irréprochable guimbarde et qu’ils soient fier de la qualité que leur contribution confère à l’ensemble.
Chagrin d’école, Daniel Pennac, Gallimard

Nota a latere: sarebbe stato impossibile fare un videopost sul momento, anche se mi sarebbe molto piaciuto, perché persino da casa, per caricare questo breve video dal mio cellulare a Vimeo (con l’apposita app), ci ho messo un bel po’ di tempo!

Più di tutto, insegnare a non avere paura

Spesso torna la domanda nel villaggio, a cosa serve imparare questo? a cosa serve imparare quest’altro? Penso che serva soprattutto a imparare a non avere paura. A cosa mi è servito imparare quei due tre codici di html che oramai so usare abbastanza bene (il grassetto, il corsivo, l’inserimento di un link, ecc.)? Soprattutto a non avere paura dell’html, che prima di questo corso mi era totalmente sconosciuto. Me ne sono accorta stasera quando volevo inserire un piccolo sondaggio (poll) nel blog di classe del mio progetto Comenius “IT competence in promoting our regions”. Blogger mi dava l’opportunità di mettere il widget del poll nella colonna di destra, ma a me non piaceva perché si leggeva male a causa dello sfondo scuro. Ma non trovavo il modo di inserirlo direttamente in un post. Allora ho digitato le seguenti parole nel motore di ricerca: EMBEDDING A POLL INTO A BLOGGER POST; e sono arrivata a questa pagina; che mi ha spiegato come fare! Non sapevo che per vedere la sorgente di una pagina web ci fosse un comando nel browser che utilizzo, Chrome. E soprattutto è stato molto divertente trovare i codici del mio widget, copiarli e incollarli dentro un post (anzi, dentro due post, dato che le domande erano due). Ecco il risultato!
Grazie al mitico prof e ai suoi collaboratori smanettoni, non ci sarei mai arrivata senza di voi!
Ovviamente, insegnare ai propri studenti a non avere paura è una cosa fondamentale soprattutto se siete (come me) insegnanti di lingua straniera. Per non creare studenti, che, come accadeva spesso in passato, sapevano benissimo la grammatica ma non spiccicavano parola, bisogna soprattutto insegnare loro a buttarsi, non avere paura di sbagliare (e questo vale in molti altri settori, non esclusivamente nell’ambito delle lingue straniere).

Creative Commons, la condivisione del sapere

Ecco cosa ho imparato da Claude.
Come fare a inserire il logo cc (Creative Commons) sul proprio blog (ad esempio sulla colonna di destra o in fondo alla pagina per i template che lo permettono, come il mio, Twenty Eleven).
Vi rimando direttamente alla spiegazione di Claude.
In pratica bisogna andare su http://creativecommons.org/choose/, riempire il modulo in base alla licenza che vogliamo (infatti anche in Creative Commons sono possibili diverse opzioni), e copiare il codice generato nella casella in basso a destra.
Poi si va nel nostro blog, in widgets, si aggiunge un widget di testo alla barra laterale o a pié di pagina per i template di WordPress che lo permettono, ci si incolla il codice copiato dalla pagina di Creative Commons e si salva il tutto.
Se non volete che la licenza sia in italiano ma la preferite in inglese, quando siete sulla pagina di Creative Commons avete la possibilità di scegliere la lingua (in calce alla pagina, sotto il dialogo interattivo, c’è una sezione intitolata “Questa pagina è disponibile nelle seguenti lingue” e lì si può scegliere la lingua).

Grazie a questo, ho anche scoperto che in molti template di WordPress, il permalink dei commenti è nascosto nella data e ora del commento, come spiega Claude qui.

Per approfondire il discorso sulle varie licenze Creative Commons, vi consiglio questa spiegazione molto chiara:

Come vedete, in questo post sono riuscita a embeddare una presentazione che ho trovato su SlideShare. Quindi se volete incorporare in un vostro post una presentazione, potete prima caricarla su slideshare e poi utilizzare il codice di embedding per inserirla nel vostro blog. Ooopps, dimenticavo che Andreas le slide non le fa, e che io sono abbastanza allergica ;-).