Pasticciare con i file di codice, atto terzo

Ecco che il prof pubblica qualche chiarimento in più su come aggeggiare sui file di testo utilizzando dei syntax highlighters. Mi scarico subito quello che il prof consiglia per il Mac, Text Wrangler, ed ecco come diventa tutto bello colorato il file oplm con i feed dei nostri blog:

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Ora sì che si vedono i pattern! Che soddisfazione!

Pasticciare con i file OPLM, atto secondo

Ecco dunque come sono andate le cose. Dopo aver importato tutti i nuovi feed messi a disposizione dal prof in due file .oplm (uno per #ltis13 e uno per #linf12), mi sono accorta che c’erano due cose che mi davano un po’ sui nervi (e nemmeno poco). Prima cosa, nella cartella dei feed del linf12 mi ritrovavo di nuovo tutti i feed del blog del prof (e anche i commenti al blog del prof) che io già avevo in altre due cartelle create a suo tempo (quando avevamo imparato a utilizzare gli aggregatori). Seconda cosa, i feed del #ltis13 mi andavano a finire in due cartelle diverse, che però non erano una per i feed dei blog e una per i commenti, bensì una per tutti i blog e i commenti ai blog fatti con WP e Blogger, l’altra per tutti i feed dei blog e dei commenti ai blog fatti con altre soluzioni (noblogs, Altervista, WP installato su server ecc.).

Mi sono messa dunque a riaprire i due file oplm, e per prima cosa ho cancellato dal file del linf12 le stringhe riguardanti il blog iamarf e i commenti al blog iamarf. Ho reimportato il tutto, e funzionava.

Poi, preso coraggio dopo il successo della prima operazione, ho aperto il file oplm di ltis13. Lì, ho duplicato il file, e da uno ho tolto tutte le righe relative ai commenti, dall’altro le righe relative ai feed dei blog. Rimaneva sempre il problema di quel rigo che separava i blog creati con soluzioni alternative, e che corrispondeva al titolo della cartella che mi si veniva a creare in Bloglines (sarà che il prof ce l’ha messa perché vuole “studiare” cosa succede con le soluzioni alternative? però a me ora non serve!). Ho cancellato quella riga:

<outline title="ltis13_s">

e poi anche la riga precedente, che sembrava una “chiusura” della cartella precedente:

</outline>

Ed ecco che, reimportando il tutto in Bloglines (dopo aver cancellato i feed precedentemente importati con il file del prof), mi ritrovo con due belle cartelle, una denominata ltis13, l’altra ltis13comments (eh sì, a quel punto avevo preso gallo, e nel file oplm dei commenti mi sono anche divertita a cambiare il titolo della cartella, in questo rigo:

 <outline title="ltis13">

che è diventato:

 <outline title="ltis13comments">feed commenti

Pasticciare con i file OPML

Ecco, dopo essere anch’io riuscita a importare tutti i feed dei blog del villaggio, e tutti i feed dei commenti ai post dei blog del villaggio, e tutti i feed dei blog e dei commenti di #linf12 (il villaggio primordiale da cui il nostro villaggio ha avuto origine), ho provato un senso di vertigine… anzi… di più, direi di panico. Ecco che è venuta anche a me voglia di pasticciare un po’ con il file OPLM per mettere un po’ di ordine nelle strade di comunicazione del villaggio…. e ora provo a spiegarvelo 😉

amentia verna

Oggi sono proprio felice di aver imparato qualcosa di nuovo buttandomi a pasticciare con l’HTML, di cui non ho alcuna padronanza ma che ha il gran vantaggio di essere un linguaggio organizzato in maniera molto razionale – una volta che si capisce la logica, diciamo così, grafica che ne ordina le righe.

Il compito di ieri sera consisteva nell’importare nel proprio aggregatore i blog realizzati dai corsisti #linf12, per esplorazioni creative e affini. Il prof però aveva caricato le istruzioni per l’aggregatore che io non avevo scelto, il Gufo degli RSS (RSSOWL).

Dopo un tentativo andato a vuoto mi sono resa conto che per importare i feed in Bloglines bisognava salvarsi il file OPML sul disco rigido e poi aprire Bloglines e andare a prenderselo là. Procedimento intuitivo e semplice.

Poi però alla vista dei 700 e passa post importati mi è venuta una sensazione di soffocamento (si vede che sono…

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